La Nostra Storia
I primi passi
La nostra storia inizia nel 2005, quando, durante un viaggio in Spagna, nostro padre Riccardo ha acquistato e provato a piantare alcune piante tropicali. Tra un agrume e l’altro alcune specie si sono ambientate bene, come l’Avocado. Altre invece, come ad esempio il Mango e la Papaya, richiedono condizioni climatiche differenti e sono difficilmente adattabili al clima Ligure.
Con il passare degli anni alcune piante di agrumi non in piena forma sono state rimpiazzate con piante di Avocado. Generalmente l'agrume deve essere trattato con più frequenza, contrariamente all'Avocado, che al momento non ha la necessità di essere trattato chimicamente.
Pian pianino la produzione cresceva, in famiglia mangiavamo sempre più avocado!
La transizione
Avocado in Riviera
L'idea di provare a vendere i nostri frutti si sviluppa nell'anno 2019 e si concretizza definitivamente nel 2020 a causa del Covid-19. Con più tempo a disposizione, abbiamo creato la pagina Instagram, e con un po' di tentativi anche logo e nome!
Negli anni le piante sono aumentate, alcune acquistate in vivaio e altre autoprodotte da seme, successivamente innestate.
La natura ha i suoi tempi, così come la crescita delle nostre piantine, ma pian pianino stiamo avendo riscontri positivi.
L'idea è quella di continuare ad offrire un prodotto sano e naturale. Dipendendo al 100% da quello che la natura ci offre, speriamo di non avere degli scherzetti causati dal cambiamento climatico, come ad esempio forti gelate che potrebbero compromettere la nostra visione futura.
Storia degli Avocado in Liguria
La storia delle piante tropicali in Liguria inizia nella prima metà del 1900, proprio nella zona di Sanremo, grazie alle condizioni climatiche favorevoli. Il riconoscimento principale va all'agronomo sanremese Mario Calvino, padre del famoso scrittore Italo Calvino. Grazie ai numerosi viaggi in Centro-Sud America riuscì a importare ed impiantare numerose specie, tra cui alcuni semi di Persea americana Mill., ovvero il comune Avocado.
Mario Calvino nella serra sperimentale di Sanremo
Moreschiphoto.it